ITALIA – Nel panorama giuridico contemporaneo, la risoluzione delle controversie è un aspetto fondamentale per garantire una società funzionante. Oltre alle tradizionali vie giudiziarie, sempre più paesi stanno adottando metodi alternativi di risoluzione delle dispute per promuovere soluzioni rapide, meno costose e collaborative. In questo contesto, l’istituzione della negoziazione assistita emerge come un approccio innovativo e promettente.
La negoziazione assistita
L’istituto della negoziazione assistita è stato introdotto nel nostro ordinamento con il Decreto Giustizia del 2014. Lo scopo è di poter ridurre la mole di processi civili nelle aule dei tribunali, e consentire alle parti interessate di poter arrivare alla definizione più rapida, economica ed efficace, di controversie generalmente costituite da elementi di complessità o di controvalore piuttosto ridotto.
Cos’è la negoziazione assistita
La negoziazione assistita è un tentativo di conciliazione tra le parti assistite dai rispettivi avvocati.
Nel dettaglio, l’invito a partecipare alla negoziazione deve arrivare dall’avvocato della parte che intende agire in giudizio. Il destinatario dell’invito può aderire alla conciliazione attraverso una risposta inoltrata dal suo avvocato. In questa ipotesi, quindi, entrambe le parti e i rispettivi legali, si siederanno intorno allo stesso tavolo con lo scopo di identificare una soluzione bonaria.
Se le parti siglano un accordo, a questo punto gli avvocati provvederanno a inserirlo in un verbale definito “convenzione di negoziazione assistita”, che avrà lo stesso valore di un titolo esecutivo, quindi della sentenza del giudice.
La negoziazione assistita è obbligatoria per legge in alcune situazioni, come in caso di risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti, o per il pagamento a qualsiasi titolo di somme che non superino i cinquantamila euro. Quindi nel caso di un risarcimento in seguito ad un incidente stradale tramite la negoziazione assistita si cercherà un accordo bonario. Nel momento in cui è obbligatoria, si tratta di una condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria. Ciò vuol dire che chi intende agire in Tribunale dovrà in prima battuta invitare la controparte a raggiungere un accordo pacifico. Solamente in caso di esito negativo di questo tentativo, sarà possibile procedere davanti al giudice per la causa vera e propria.
Ad oggi la negoziazione assistita è anche utilizzata per ottenere la separazione consensuale od il divorzio congiunto. In materia di diritto di famiglia, infatti, la negoziazione assistita può riguardare le seguenti controversie:
separazione personale;
cessazione degli effetti civili o scioglimento del matrimonio;
modifica delle condizioni di separazione o divorzio;
affidamento e mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio;
modifica delle precedenti condizioni di affidamento e mantenimento dei figli;
determinazione degli alimenti;
scioglimento dell’unione civile e sue eventuali successive modifiche.
L’istituzione della negoziazione assistita presenta numerosi vantaggi rispetto alla tradizionale via giudiziaria. In primo luogo, la negoziazione assistita offre alle parti coinvolte un maggiore controllo sul processo decisionale, consentendo loro di partecipare attivamente alla ricerca di soluzioni che rispondano alle loro esigenze specifiche. Ciò promuove una maggiore soddisfazione delle parti e può portare a risultati più duraturi ed equi.
In secondo luogo, la negoziazione assistita è generalmente un metodo più rapido ed economico rispetto ai tribunali. Le lunghe e complesse procedure giudiziarie possono richiedere molto tempo e comportare costi significativi. La negoziazione assistita, invece, può portare a una risoluzione più tempestiva della controversia, risparmiando alle parti tempo e denaro preziosi.
Le linee guida dal Tribunale di Milano
La Segreteria Affari Civili della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha recentemente pubblicato delle linee guida per le convenzioni di negoziazione assistita, tenendo conto delle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia che ha potenziato la negoziazione assistita in materia familiare estendendola anche a nuove ipotesi come l’interruzione di convivenza di genitori non sposati (coppie di fatto) e prevedendo l’applicabilità del gratuito patrocinio.
In vista dei tanti ed importanti cambiamenti, la Procura di Milano ha reso disponibili queste linee-guida, disponibili online, che contengono utili indicazioni operative per la stesura e l’inoltro dell’accordo, con attenzione speciale sui termini, i contenuti necessari, le certificazioni da apporre e gli obblighi di trasmissione a cura degli avvocati allo Stato civile e al COA competente.
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